La psicologia-oncologia pediatrica è in grado di aiutare a gestire al meglio lo stress legato alla situazione.
I pazienti e le famiglie affrontano molte sfide durante l’esperienza del cancro infantile. Spesso si trovano di fronte ad una varietà di esigenze che riguardano la salute emotiva, sociale, cognitiva, comportamentale e fisica.
È In questo contesto che la psicologia oncologia pediatrica aiuta le famiglie a gestire questo tipo di situazioni. Ma di cosa si tratta esattamente? Vediamolo in questo articolo.
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INDICE DEI CONTENUTI
Che cos’è la psicologia-oncologia pediatrica?
La psiconcologia pediatrica è una specialità medica relativamente nuova e in evoluzione ed è sempre più riconosciuta come una componente essenziale nella cura del cancro dei bambini.
I moderni servizi di oncologia pediatrica aspirano a integrare l’assistenza fisica con l’assistenza psicosociale e a sviluppare la capacità all’interno dei team clinici di affrontare i bisogni emotivi di bambini e genitori, insieme ad altri aspetti dell’assistenza medica.
La psiconcologia pediatrica può aiutare in vari modi, fra cui:
- Affrontare le emozioni e adattarsi alla malattia oncologica e ai cambiamenti della vita;
- Affrontare trattamenti ed eventuali effetti collaterali;
- Gestire il dolore;
- Seguire piani medici come prendere medicine o fare esercizi di riabilitazione;
- Ridurre il disagio durante le procedure mediche;
- Identificare e curare la depressione e l’ansia;
- Affrontare i ritardi dello sviluppo e la funzione cognitiva;
- Assistere nella transizione di fine trattamento;
- Aiutare le famiglie a far fronte al dolore e alla perdita.
Sfide uniche nella psicologia-oncologia pediatrica
Usare un’adeguata comunicazione corrispondente al livello di sviluppo
Le modalità di comunicazione degli adulti non sono adatte ai bambini perché questi ultimi percepiscono il mondo che li circonda in modo diverso. Inoltre, l’età evolutiva del bambino può essere diversa dalla sua età cronologica.
I bambini che hanno avuto un’esperienza di malattia hanno spesso un’idea migliore del significato di salute e malattia rispetto ad altri coetanei sani.
Affrontare rabbia e risentimento
L’adolescenza è un periodo di transizione caratterizzato da giovani che sperimentano ed esplorano il mondo che li circonda, spesso contro le norme stabilite dagli adulti. Gli adolescenti che non stanno bene dal punto di vista medico possono risentirsi delle figure autoritarie che hanno il controllo delle loro vite.
Affrontare punti di vista contrastanti
Le opinioni dei genitori possono essere diverse da quelle di un bambino o di un adolescente. I medici spesso devono affrontare entrambi i punti di vista mentre curano un giovane in età pediatrica malato di cancro.
Nelle situazioni in cui le opinioni sono molto diverse, è spesso utile capire il motivo alla base del disaccordo. Il risultato finale della risoluzione del conflitto dovrebbe mirare a una situazione vantaggiosa per tutti i soggetti coinvolti.
Affrontare l’offuscamento dei confini
Molti dei bambini curati dagli oncologi pediatrici hanno malattie che richiedono un impegno a lungo termine da parte del paziente. Ciò può avere il vantaggio di conoscere molto bene un bambino in particolare ma, allo stesso tempo, avere lo svantaggio di evocare inconsciamente determinate emozioni negative o positive indesiderate nella mente del paziente.
I bambini possono anche vedere il medico curante come un membro della sua famiglia allargata e questo può offuscare i confini e ostacolare le valutazioni oggettive.
Prendersi cura di un bambino in fase terminale
Prendersi cura di un bambino morente è emotivamente impegnativo. In questo caso, è importante ogni fase del percorso di cura e il personale medico deve essere preparato a gestire le forti emozioni che possono emergere in questa situazione.
Perché è necessaria una formazione in psiconcologia pediatrica?
Con il miglioramento dei tassi di sopravvivenza del cancro infantile, è ora considerato importante guardare oltre la sola remissione della malattia.
Ciò include fornire assistenza psicologica e sociale a lungo termine per i sopravvissuti al cancro infantile.
La psiconcologia pediatrica permette di andare oltre il dualismo mente-corpo e contribuisce a sviluppare un modello di lavoro congiunto tra l’oncologia pediatrica e l’area dedicata alla salute mentale infantile.
Molti dei professionisti che curano i bambini malati di cancro, infatti, hanno un’ottima formazione nell’affrontare la malattia da un punto di vista medico ma non necessariamente da un punto di vista socio-psicologico.
Ecco perché una figura specializzata in psiconcologia pediatrica diventa fondamentale.
Una formazione specifica in psiconcologia è indirizzata a quei professionisti che hanno già una qualifica registrata nell’area della salute mentale e sono interessati a lavorare nel campo della psiconcologia pediatrica.
I psiconcologi pediatrici andranno a lavorare con bambini malati di tumore e devono quindi avere una formazione sugli aspetti emotivi e comportamentali della cura del cancro.
La gravità della malattia medica potrebbe non essere sempre correlata ai bisogni emotivi del bambino.
Gli esperti in psiconcologia pediatrica dovrebbero sentirsi a proprio agio nel discutere la malattia in qualsiasi situazione.
È importante ricordare che solo il personale emotivamente sano sarà in grado di fornire assistenza emotivamente sintonizzata ai giovani e alle loro famiglie.
I moduli di formazione dei percorsi formativi devono, quindi, concentrarsi sull’apprendimento delle abilità comunicative per coinvolgere bambini e adolescenti; rilevare problemi di salute mentale comuni nei bambini oncologici, gestire difficoltà emotive e promuovere il benessere psicologico.
Nei moduli più avanzati della formazione si possono includere aree come la gestione dei disturbi d’ansia resistenti, la gestione di problemi complessi che richiedono il coordinamento con team multidisciplinari più grandi, la gestione del diniego e di punti di vista disparati di genitori, affrontare pensieri suicidi e altre problematiche più specifiche.
Per concludere: l’obiettivo della cura del cancro è andato oltre il “mero” trattamento della malattia biologica. Grazie alle conoscenze in gestione degli aspetti psicologici del cancro pediatrico, l’assistenza sanitaria è così più olistica e completa.
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