Mediazione familiare: che cos’è e come lavorare nel settore

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mediazione mediatore di famiglia

La mediazione familiare può essere d’aiuto, soprattutto quando i conflitti nel rapporto di coppia e famiglia possono diventare inevitabili e davvero importanti.

Ma di cosa si tratta esattamente? Vediamo in questo articolo di capire cos’è la mediazione familiare e come lavorare nel settore.

INDICE
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Che cos’è la mediazione familiare?

La mediazione familiare è un processo facilitato di risoluzione delle controversie familiari.

Un mediatore di famiglia promuove la discussione e la negoziazione che consente di dare ai partecipanti coinvolti l’opportunità di scambiare opinioni divergenti, porre domande, discutere argomenti difficili e trovare una soluzione.

Un mediatore familiare è una terza parte neutrale ed imparziale che aiuta a esplorare e trovare soluzioni reciprocamente accettabili.

Il percorso di mediazione comporta generalmente una serie di incontri fra mediatore e clienti in modo da assicurare una comunicazione efficiente e strategie efficaci e realistiche sulle questioni che devono essere affrontate.

Ciò che generalmente risulta è la creazione di un accordo solido e reciprocamente accettato che mira alla riorganizzazione delle relazioni familiari.

Ci sono una serie di vantaggi che la mediazione familiare ha, fra cui:

  • Flessibilità: il mediatore incoraggerà le parti a fissare l’ordine del giorno e confermare ciò che vogliono coprire durante il processo di mediazione. Le sessioni possono essere organizzate in maniera conveniente sia per i clienti che per il mediatore. Non sarà necessario aspettare mesi per la data successiva come può accadere nel caso di un processo giudiziario.
  • Comunicazione: fra le responsabilità di un mediatore familiare vi è quella di facilitare il dialogo tra le parti e incoraggiare suggerimenti. Quando una decisione viene presa grazie alla mediazione, è più probabile che le parti siano d’accordo con essa.
  • Privacy: la mediazione è un processo privato e confidenziale. Questo di solito si traduce in parti che espongono idee e suggerimenti che sarebbero riluttanti a dare durante un procedimento giudiziario.
  • Costi e velocità: in caso di successo, la mediazione può essere più economica e più rapida dei procedimenti giudiziari. Impostando l’agenda e scegliendo il numero di sessioni, le parti hanno molto più controllo sul processo rispetto a ciò che accade in un tribunale. Il mediatore assicurerà anche che la mediazione non continui se questa dovesse risultare improduttiva o addirittura peggiorativa.

 

È importante sottolineare che la mediazione familiare non è psicoterapia, consulenza coniugale o rappresentanza legale.

 

Mediazione familiare

 

Cosa fa un mediatore familiare?

La giurisprudenza ha dato una definizione precisa del profilo di mediatore familiare:

 “Un esperto nella gestione dei conflitti all’interno della famiglia, rispetto alla quale è un osservatore esterno, imparziale e che non dà giudizi. Si tratta di un professionista altamente qualificato, con competenze nell’ambito giuridico e psicologico e con particolari abilità di negoziazione”.

 

Il ruolo principale di un mediatore familiare è fungere da terzo imparziale per aiutare le famiglie a trovare soluzioni eque e durature ai problemi.

Ciò comporta:

  • Spiegare il processo di mediazione alle parti coinvolte;
  • Raccogliere tutte le informazioni relative a un conflitto;
  • Aiutare i clienti a identificare i veri problemi da risolvere;
  • Personalizzare le sessioni in base alle esigenze dei clienti;
  • Ascoltare in modo imparziale le questioni sollevate da tutte le parti;
  • Restringere le proposte reciprocamente accettate;
  • Aiutare i clienti a trovare soluzioni amichevoli e legalmente vincolanti.

 

I mediatori familiari non decidono cosa i clienti devono fare, ma forniscono informazioni utili su cui vengono prese decisioni sane.

 

Come diventare un mediatore familiare?

Innanzitutto, esistono abilità e qualità necessarie per diventare un mediatore familiare di successo. Queste includono:

  • Capacità di ascolto attivo;
  • Integrità e imparzialità;
  • Gestione dello stress di fronte a forti emozioni, discussioni e interruzioni;
  • Empatia e atteggiamento imparziale;
  • Pazienza;
  • Creatività e problem solving;
  • Buona conoscenza del diritto di famiglia e delle sue applicazioni reali.

 

In Italia, contrariamente ad altri paesi europei, non è presente alcuna legislazione riguardante la mediazione familiare.

Ciò significa che non esiste un albo nazionale o un percorso formativo specifico per ricoprire questo ruolo.

Esistono però associazioni di categoria per i mediatori familiare, fra cui Aimef – Associazione Italiana Mediatori Familiari, e Simef – Società Italiana di Mediatori Familiari.

Queste associazione dispongono di albo privati e regolarizzano quello che è un percorso di formazione ideale per una carriera in questo settore.

In concreto, quindi, come si diventa mediatore familiare?

Il primo passo è sicuramente conseguire una laurea preferibilmente in psicologia, sociologia, servizi sociali o giurisprudenza.

Dopodiché è necessario frequentare un percorso di formazione specifico come il Master di Adsum in “Mediazione familiare & Counseling”.

 

button master adsum

Questo percorso formativo permette di acquisire le competenze e gli strumenti necessari per la gestione del percorso di mediazione in maniera efficace.

Durante il Master è anche previsto uno stage presso uno dei numerosi enti e associazioni che collaborano con Adsum.

Un mediatore familiare può trovare impiego in differenti realtà, fra cui:

  • Pubbliche Amministrazione con accesso tramite concorsi pubblici;
  • Strutture private;
  • Lavoro in proprio aprendo una Partita Iva.

 

Quella del mediatore familiare è una figura molto richiesta, e che probabilmente lo sarà sempre più, anche considerato il numero di divorzi e separazioni che, di anno in anno, aumenta.

 

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Documento protetto e notarizzato su blockchain con AUTENTIKO©

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